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Signetto - www.fiereesalonidellibro.com


Un cineasta dai molteplici interessi

Credo fosse il 2008 o 2009. Ero alla Fiera della piccola editoria che si teneva al Castello di Belgioioso. Alle 18, rientravo all'hotel a Pavia. Mi ero appena seduta sulla navetta quando vicino a me ha preso posto un signore piuttosto corpulento. Si è presentato, si chiamava Alberto Signetto e ha detto di occuparsi di cinema. Andando avanti nella conversazione, abbiamo scoperto di avere dei legami. Lui era nato a Cordoba, dove erano emigrati i suoi genitori piemontesi di Mazzè. Anche i miei nonni, nativi di Bibiana in Piemonte, erano emigrati lì e lì era nata la mia mamma.

Io avevo in mano il libro di Edmondo de Amicis "Sull'Oceano", un romanzo sull'emigrazione italiana tra la fine del 1800 e i primi decenni del 1900. Lo scrittore descrive con grande partecipazione emotiva le condizioni del viaggio in terza classe di queste povere persone, sul transatlantico diretto in Argentina su cui lui stesso si era imbarcato. Ma, accanto alla paura dell'ignoto, esse avevano anche la speranza di trovare condizioni di vita migliori. Lui è sceso poi alla stazione, mentre io ho proseguito per il centro città, dove c'era il mio hotel. Era stata una conversazione piacevole e stimolante.  

Mi è capitato di incontrarlo altre due volte, una al Museo del cinema e l'altra al cinema Massimo, durante il Torino Film Festival. Lui era venuto a vivere a Torino, dove si occupava di cinema e di comunicazione. Con il tempo, aveva fondato una società di produzione cinematografica e televisiva. Fra i suoi documentari c'è quello sulla Resistenza in Val di Susa e in Val di Lanzo, sulle montagne piemontesi, dal titolo La 17a Brigata Garibaldi.  Ha effettuato la ricognizione dei luoghi, i boschi, i boschi, le cime, le pietraie, le baite, le borgate dove si sono svolti i fatti.

I protagonisti erano ormai anziani, alcuni erano morti, ma è stato importantissimo ricostruire per quanto possibile la memoria e la sua trasmissione nel tempo, coinvolgendo anche i giovani con le loro idee. Il far conoscere l'eccidio nazifascista del 2 luglio 1944 quando ventisei partigiani, giovani come loro, sono stati catturati, brutalmente seviziati e abbandonati lungo la strada del Colle del Lys li aiuterà da adulti a fare le scelte giuste.
Signetto è stato anche tra i fondatori della cooperativa Artkino e della società di produzione Rosebud Company.  

Tempo dopo,un giorno in cui camminavo sotto i portici di via Po in direzione di Piazza Vittorio, l'ho visto venire verso di me. Confesso di aver faticato a riconoscerlo. era in uno stato pietoso. Calzava delle scarpe sfondate, indossava dei pantaloni molto sporchi e sulla giacca logora, di colore scuro, c'era almeno un dito di forfora. Cosa gli era successo? Come mai si era ridotto così?
Aveva un'espressione assente, sembrava spaesato, rapito in qualche pensiero lontano . Era evidente che non era in condizione di badare a se stesso. Possibile che non ci fosse nessuno in grado di stargli vicino e di aiutarlo nella condizione di fragilità  in cui si trovava? Forse aveva negato agli amici di aver bisogno di aiuto perchè se ne vergognava, può succedere.





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